LA PAROLA AL PARROCO, 1 giugno 2025

LIBERA SCUOLA IN LIBERO STATO

A conclusione del suo percorso annuale, la Scuola parrocchiale di Calcio, paritaria dell’Infanzia e Primaria, celebra la sua festa: festa di bambini, di papà e di mamme, festa di colori e di canti, festa dell’intera Comunità, riconoscente per il dono ricevuto da un passato profondamente segnato dalla passione, oltre che dall’abnegazione, delle Suore di Maria Bambina, e raccolto, nel presente, dalla “Fondazione Giuseppe Vescovi”. E concretamente affidata, come un “tesoro in vasi di creta”, all’attenzione e alla premura della parrocchia… perché sia garantito, ai genitori, il diritto costituzionale alla libertà di educazione per i loro figli.

“Libera Scuola in libero Stato” è una formula di fantasia, che rielabora a modo di provocazione e senza troppa originalità, il più noto principio “Libera Chiesa in libero Stato” con il quale Camillo Benso di Cavour, raggiunta l’unificazione politica del Bel Paese nel 1861, definiva l’autonomia degli ambiti e delle competenze nei rapporti tra la Chiesa Cattolica e la neonata Nazione italiana.

A me, però, interessa solo ribadire l’importanza del nostro Istituto come spazio di “libertà educativa”, che non solo “resiste” nel solco della “gloriosa” tradizione scolastica calcense, ma si rinnova e si rafforza per rendere alle famiglie, e nella fattispecie ai bambini di oggi, il migliore servizio didattico e pedagogico. Una Scuola certamente “cattolica”, ma non confessionale; pubblica e non privata, poiché “non è pubblico solo ciò che è statale, ma ciò che nasce per il popolo” (card. A. Scola, arcivescovo emerito di Milano). Una Scuola aperta a tutti coloro che condividono e accolgono il progetto formativo ispirato all’umanesimo evangelico. Una Scuola “libera”: di organizzarsi nei metodi, nello stile, nel programma… in fedeltà – consentitemi l’espressione piuttosto altisonante – alle “istanze dell’antropologia cristiana”, ovvero all’idea di “persona” che, da duemila anni a questa parte, ha promosso la dignità di ogni essere umano. Una Scuola che non cerca egemonìa e non esige privilegi… ma rifiuta “la neutralità educativa”: non arretra, cioè, di fronte ai valori e alle scelte connotate sul piano culturale, morale e religioso, perché crede nell’educazione come esperienza forte e intenzionale, dalla quale dipende la crescita integrale, cioè sotto tutti gli aspetti, delle nuove generazioni.

In questi pochi mesi di presenza a Calcio come parroco ho percepito il clima sereno, vivace e impegnato che si respira nella nostra Scuola: ne sono davvero grato agli Insegnanti e alla Coordinatrice, al Personale non docente, a suor Silvia – che incarna visibilmente la continuità con il servizio “secolare”, indimenticato e indimenticabile, delle sue Consorelle – ai Volontari e alle Volontarie, a don Michele, al Consiglio di Amministrazione della Fondazione – di cui ammiro l’intraprendenza intelligente oltre che la gestione oculata e coraggiosa – e grazie al quale la “Scuola delle Suore” non si è ridotta a “museo” dei rimpianti e delle nostalgie, ma ancora esplode di vita… ed è gravida di futuro.

Insomma, un segno di speranza per tutti. Una “casa accogliente” e non selettiva. Che accompagna e custodisce il bene delicatissimo delle nostre ultime generazioni senza diventare un “ambiente antisettico e sterilizzato” o la vetrina in cui esibire il campionario di una “meglio gioventù” che non ha difetti, né disturbi né problemi di sorta. Ma che, al contrario, apre le sue porte a tutti i bambini di tutte le famiglie: e non si protegge, elegantemente ma cinicamente, dal contatto con i limiti e le fragilità che affliggono, fin dai primissimi anni di vita, un numero sempre crescente di alunni.

Quelli che le vengono affidati qui e adesso… e dei quali deve prendersi cura: così come sono. Una Scuola, insomma, che nulla concede – per dirla alla maniera di papa Francesco – alla “cultura dello scarto”; ma affronta con amorevolezza e pazienza la complessità di situazioni familiari, di condizionamenti sociali, di carenze istituzionali dei quali i nostri figli pagano il prezzo in termini di vulnerabilità talvolta anche gravi. Una Scuola che si avvale di tutte le risorse – didattiche, pedagogiche, psicologiche e spirituali – “per non lasciare indietro nessuno” e per affiancare discretamente e – per quanto possibile – efficacemente
i genitori nella loro straordinaria missione.

Dal 5 all’ 8 giugno, in Piazza Polivalente, la Fondazione Vescovi organizza la 16ª edizione della “Scuola in festa”: festa per tutti… poiché la “nostra Scuola” è patrimonio di tutti.

Ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2025