GRAZIE… DON ANTONIO !
Anche lui ha obbedito: come si addice a un prete che, una volta per tutte, ha rimesso la sua volontà nelle mani di Dio, per servire la Chiesa dove, come e quando lo esige l’economia spirituale di cui è amministratore il Vescovo.
Stiamo parlando di don Antonio Allevi, dal 2019 collaboratore parrocchiale a Calcio, dal 2022 anche di Santa Maria e Pumenengo, ed ora chiamato ad esercitare il suo ministero a Rivolta d’Adda e a Pandino, dove si trasferirà all’inizio del mese di ottobre.
Il particolare “stile” di don Antonio, ben noto a chi frequenta la Comunità cristiana, non è sfuggito neppure ai più distratti o “lontani”: la sua figura di sacerdote umile, disponibile ed essenziale – tanto da sembrare talvolta perfino un poco trasandato -, di pochissime esigenze e deliberatamente distaccato dalle cose, gli ha guadagnato stima e rispetto in tutte le parrocchie della nostra Unità Pastorale.
Immune da qualsiasi ipocrisia, sufficientemente disincantato per non lasciarsi confondere dalle apparenze, si è distinto per la sua schiettezza, in ragione della quale è apparso, alle volte, piuttosto “ruvido” o addirittura insofferente: intollerante, cioè, dei modi di fare “untuosi” e, a suo giudizio, insinceri. Tutt’altro atteggiamento, invece, ha riservato agli anziani e ai malati, che ha incontrato nelle abitazioni e in Casa di Riposo, con i quali ha condiviso la gioia della Comunione con Gesù Eucarestia: a loro don Antonio ha riservato il meglio di sé, la sua solidarietà, compassione e tenerezza; con loro è entrato empaticamente in relazione, grazie alla sua ricca umanità e carità: una sensibilità davvero speciale, la sua, maturata nel lungo servizio di cappellano presso l’Ospedale di Treviglio, a contatto diretto con la sofferenza, la solitudine e la disperazione dentro le quali veniamo tutti catapultati nella stagione del dolore, del limite e della debolezza.
Per la sua presenza, costante e puntuale, accanto alle membra più fragili delle nostre Comunità, lo ringraziamo di cuore. Oltre che per il contributo di lavoro manuale che ha garantito, con la sua indiscussa competenza di falegname e di mobiliere, alla chiesa e alle strutture parrocchiali di Calcio. Ci mancheranno il suo “occhio clinico” e le sue mani abili e sperimentate per aggiustare maniglie, porte, ante, stipetti o per allestire baldacchini e portantine processionali; ci mancheranno le sue “amabili” reprimende e il suo “brontolare metodico” sulle deficienze dell’orbe terraqueo; ci mancheranno, soprattutto, la sua testimonianza di semplicità evangelica e il suo richiamo alla predilezione per gli “scarti della società”.
Saluteremo “ufficialmente” don Antonio domenica 28 settembre, durante la S. Messa delle ore 9.45. In ogni chiesa parrocchiale dell’Unità Pastorale sono predisposti una bussola o un cestino con la dicitura: “Il nostro dono a don Antonio”. Vogliamo lasciargli una “memoria”, perché abbia l’occasione di ricordarsi di noi davanti all’immagine della Beata Vergine del Riposo, venerata a Pandino nel santuario di cui egli diventerà il “custode”.
Ultimo aggiornamento: 17 Settembre 2025